
  
Di fronte al giudice ognuno espose le tesi e 
      sostenne le ragioni del proprio comportamento e, dato che questo signore 
      non risultava nuovo a giochi del genere, al giudice dovette apparire chiaro 
      che le cose erano andate come diceva mio nonno; ma la cambiale era lì 
      e non si poteva cancellare. Per di più la discussione stava diventando 
      piuttosto accesa, ed il giudice fece uscire i due contendenti per cercare 
      di risolvere il problema parlando con gli avvocati.
      Fuori dell'aula mio nonno non ci pensò due volte; si avventò 
      su quel tale iniziando a picchiarlo. Separati e ricondotti in aula, il bolognese 
      disse di volere, non solo le 300 lire, ma anche un cappello nuovo perchè 
      nella colluttazione quello che aveva gli era stato irrimediabilmente rovinato.
      La risposta di mio nonno fu: "I trecent franch ti avrà avudi, 
      el capèl nov a tel pègh, prò prima a t'arpèg 
      nova anca la testa". Il nonno fu condannato a pagare, non il cappello 
      ma le trecento lire; non le pagò, gli fu ipotecata la casa, continuò 
      a non pagare, l'ipoteca giunse a prescrizione e la faccenda si concluse 
      con un nulla di fatto come averbbe dovuto fin dall'inizio.